mercoledì 20 febbraio 2013

Would you like to hear my voice, sprinkled with emotion?


Oggi si commemora l'anniversario della nascita di Kurt Cobain, avrebbe compiuto 46 anni. E vi dirò, la mia mente a stento riesce ad immaginarlo attempato. Per me sarà sempre il ragazzo della foto del poster appeso in cameretta, il poster che guardavo per ore, sul quale i miei occhi innamorati da adolescente ripassavano le linee del viso. Con il mio walkman ascoltavo le cassettine dei Nirvana (duplicate) sulle quali si era quasi cancellato il titolo, consunte dall'usura. (Le cassettine, che meraviglia. Se mai dovessi avere dei figli, dovrei spiegare loro che nella preistoria della mia vita si ascoltava musica registrata su un nastro avvolto e riposto in un aggeggino di plastica) Quanti bei ricordi legati all'immagine di quel giovane biondo, quanti sogni alternativi, quanta dedizione nello studio dei testi delle canzoni (quando l'inglese era solo una materia scolastica). Come tanti miei coetanei pensavo che nella vita sarebbero bastati la musica e un maglione extralarge per essere felici e appagati. Ed effettivamente allora era così, nel pogo di "Smell like teen spirit" si smaltivano le tensioni e i piccoli problemi. Il solo pronunciare la parola "grunge" faceva sentire alternativi, ribelli e un po' speciali. Nella Smemo c'era sempre l'immaginetta di Kurt ritagliata da qualche rivista, a mò di santino. Mio padre lo chiamava "il Kurt", quasi fosse uno dei miei amici, e le canzoni dei Nirvana piacevano anche a lui. Nel '94 la tragedia, la brutta notizia, il crollo delle consapevolezze adolescenziali, un po' di vuoto e una matassa di riflessioni da dipanare. Poi si cresce, si diventa adulti e certe cose non sembrano più essere così importanti. Però ci resta la sua musica, nella sua bellezza (per chi gradisce), nella sua immortalità. Buon compleanno Kurt, ovunque tu sia.

giovedì 7 febbraio 2013

Per andare avanti, a volte, è necessario fare un passo indietro


A ritroso torno
a piedi nudi
sul sentiero
fino al punto di rottura

Specchi rotti
mi feriranno
ma tra i frammenti
cercherò i sogni
laddove li ho lasciati

Leggeri e morbidi
li ritroverò intatti

Dolcemente fabbricherò scarpe 
(i sogni, tutto possono!)
per tornare al presente
senza ferite
per proseguire
senza paura