martedì 17 luglio 2012

Certe parole


Sento ancora il calore delle tue parole sulla pelle nuda, un manto morbido e impalpabile


Lo porto con grazia e disinvoltura, faccio giravolte di pensieri rosa e rossi


Mi avvolgo e mi nascondo in esso, un senso di protezione mi invade.


I nodi freddi vengono disciolti.




giovedì 12 luglio 2012

Just Let Go



Diluirò pensieri pesanti nel colore bianco

Dipingerò una colomba leggera 

Lascerò volare la mia paloma in alto, oltre la testa.

martedì 22 maggio 2012

All these tapes in my head swirl around, keeping my vibe down.


"I am someone easy to leave, 
even easier to forget". 
A voice, if inaccurate. 

Again: "I’m the one they all run from", 
diatribes of cladded sun, 
someone help me find the pause button. 

All these tapes in my head swirl around, 
keeping my vibe down. 
All these thoughts in my head aren’t my own 
wreaking havoc. 

"I’m too exhausted to be loved, 
a volatile chemical, 
best to quarantine and cut off". 

All these tapes in my head swirl around, 
keeping my vibe down. 
All these thoughts in my head aren’t my own 
wreaking havoc. 

All these tapes in my head swirl around, 
keeping my vibe down. 
All these thoughts in my head aren’t my own 
wreaking havoc. 

"I’m but a thorn in your sweet side, 
you are better off without me, 
it’d be best to leave at once". 

All these tapes in my head swirl around, 
keeping my vibe down. 
All these thoughts in my head aren’t my own 
wreaking havoc.

giovedì 19 aprile 2012

Sono giorni difficili. Chi mi legge, mi sopporti. Ho bisogno di esternare.

Sono un'illusa perchè dopo tanti anni di problemi, lutti, malattie, avevo sperato che il 2012 potesse essere un anno sereno, senza imprevisti. Invece sto per finire in un altro incubo. Mi sento come in trappola, circondata da persone poco collaborative ed egoiste, il mutuo che non mi consente di prendere scelte azzardate. Ho provato in mille modi ad uscire da questa situazione ma non me l'hanno consentito. Mi chiedo perchè io debba fare sempre fatica, perchè non ci possano essere risvolti positivi anche per me una volta ogni tanto. Una botta di culo, insomma. Mi chiedo perchè le persone cambino idea così frequentemente, dimenticandosi i trascorsi, ferendo le altre con parole inutili, infierendo. Non riuscirò mai ad essere egoista e scaltra ma almeno permettetemi di non sorridere quando vengo inculata. Lasciatemi con la mia delusione, me ne farò una ragione come ho fatto per tutto il resto. Ieri, piangendo, singhiozzavo. Era dal 2009 che non mi capitava più.

mercoledì 18 aprile 2012

Disappointment

Certe delusioni bruciano, consumano dentro. Ci creiamo illusioni, speriamo che la fortuna non sia tanto disonesta nel presentarci delle opportunità di miglioramento della qualità della nostra vita e poi ce le tolga, improvvisamente, aggiungendo al danno, anche la beffa. Volgarmente definirei la situazione che sto vivendo "due inculate al prezzo di una". Non solo mi è stata negata un'opportunità ma la mia situazione peggiorerà esponenzialmente. Sono amareggiata ma sono lucida, so esattamente quello che mi aspetta. E mi comprimo perchè non voglio ammorbare le persone che mi vogliono bene e che mi stanno vicino con questioni che riguardano me soltanto e che sono distanti anni luce da tutto il mio (bel) mondo affettivo.


Piangerò.


Mi leccherò la ferita.


Digerirò il boccone amaro.


Andrò avanti come al solito.

mercoledì 11 aprile 2012

Le lacrime del cielo e la pace

Mi è sempre piaciuto contemplare il cielo, ad ogni età, in ogni stagione, con qualsiasi condizione climatica. Quando ero piccina mi piaceva guardarlo dal balcone della casa dei nonni in montagna, seduta sull'onnipresente sdraietta blu. Come Heidi, mi divertivo a trovare delle figure nelle forme nelle nuvole. Non so, in montagna il cielo è più limpido, più blu, le nuvole sono più compatte, dense, si muovono veloci e cambiano forma di continuo. Ed è divertente vedere ora un cuore, ora un fiore, ora un animale. Visi, auto, case. Le nuvole, nella mia testa si trasformavano in ogni cosa. Da adolescente mi piaceve guardare il cielo di notte: tante notti di San Lorenzo trascorse a contare le stelle cadenti, sperando che qualche desiderio venisse esaudito. Anche ora, da adulta, mi piace guardare il cielo, in tutti i suoi colori, quando c'è il sole, quando piove e quando nevica. Uno degli sport preferiti degli utenti di Facebook è accanirsi contro le condizioni atmosferiche e non nego di essere caduta anch'io in questo tranello. Ma questa volta no, non ci casco, non parlerò male della pioggia. E' curioso vedere quante canzoni siano state dedicate alle pioggia, molte più che al sole o alla neve. La pioggia probabilmente è una musa ispiratrice, il mood da pioggia è malinconico e induce alla riflessione. Le gocce assomigliano alle lacrime. Personalmente la pioggia non mi dispiace (al di là dei disagi a livello pratico) e mi piace contemplarla. La frase che meglio esprime ciò che sento quando osservo le lacrime del cielo dalla finestra è "Cade la pioggia e tutto tace / lo vedi sento anch’io la pace" (Negramaro).
La pace, piacevole sensazione di quiete. 

mercoledì 4 aprile 2012

A. vs Attività fisica (2° e forse ultima parte)

Mi sembra giusto fornire aggiornamenti riguardo il mio post del 7 febbraio. L'aggiornamento è che non ci sono stati aggiornamenti o meglio, ci sono solo "cenni" di aggiornamenti. Riguardo al proposito 1, l'unica ginnastica che ho effettuato è stata recarmi alla Decathlon a provare ed acquistare un costume intero nero. Veramente bello nella sua semplicità. Veramente un peccato che mi sia passata la voglia di andare in piscina. E ora passiamo ai tibetani... rimanda oggi, rimanda domani, siamo arrivati al 4 di aprile e non mi ricordo quasi più i movimenti... Insomma, per farla breve: sono un piccolo disastro. Ma non tanto per l'attività fisica in sè ma per il fatto che mi "carico" di buoni propositi che quando non vengono messi in pratica si trasformano in piccoli sensi di colpa. Piccoli piccoli. Piccolissimi. Talmente piccoli che credo continuerà a vincere la pigrizia! 

venerdì 30 marzo 2012

Vado. Ma poi torno. Aspettatemi (se volete).

Lo so, lo so. Siamo tutti diversi ed è questo che rende splendido il mondo. Ma è proprio la diversità derivante da infinite variabili (educazione, ambiente, età, sesso, preferenze, ecc. ecc. ecc. - si potrebbe andare avanti all'infinito) a creare delle falle enormi tra gli esseri umani. Io so che spesso non vengo compresa, che le persone a volte non capiscono i miei allontamenti e i miei successivi riavvicinameti. Tempo fa ho letto in un libro un prezioso consiglio, quello di non comunicare quando non siamo predisposti a farlo. Le mie variabili di diversità hanno preso una certa piega in seguito ad alcune esperienze e talvolta mi riesce difficile comunicare come mi sento a persone che stenterebbero a capire. E io non le condanno perché questo non avviene per mancanza di empatia ma dal semplice fatto di non aver vissuto determinate esperienze come le ho vissute io, cioè con mia fin troppo esagerata emotività. Questo inibisce la mia predisposizione alla comunicazione e quando sono in questo particolare mood, non mi va di trascinare nessuno nelle paludi dei miei pensieri. E quindi mi allontano. Non perchè sono una stronza. Non perchè sono una snob. Semplicemente per non mettere a disagio e per non mettermi a disagio. In altro libro avevo letto che molte persone sensibili abusano di questa loro sensibilità per tiranneggiare, per rinfacciare, per manipolare, per pretendere di essere capite. Io non voglio correre questo rischio, quindi mi allontano per non rischiare di malinterpretare una battuta e magari inacidirmi inutilmente verso qualcuno a cui voglio bene. I miei allontanamenti non sono mai definitivi, prima o poi torno sempre dalle persone che stimo e a cui voglio bene e nel tempo ho anche imparato ad accettare chi non mi capisce e non mi riaccoglie, perfino chi non mi cerca più. Perchè capisco che siamo diversi e che ognuno ha un suo modo di reagire di fronte alle varie situazioni. Non che non mi dispiaccia ma rispetto le scelte altrui. Chi mi conosce da una vita ha imparato a gestire i miei allontanamenti e i miei avvicinamenti e non me ne ha mai fatta una colpa. E' indicibile quanto io ami queste persone.

mercoledì 28 marzo 2012

Insieme. Sempre. Per sempre.

Ogni tanto (spesso, in realtà) mi mancano i miei nonni paterni. Mi mancano loro, mi manca sentire quello che c'era tra di loro. Li ho amati tantissimo, da loro ho imparato cosa significa essere una coppia, come dovrebbe essere una coppia. Ed è tutta l'esistenza che inseguo questo ideale. Gli ultimi anni della loro vita non erano più lucidi e spesso stentavano a riconoscersi ma quando erano sul divano a guardare la tv, si tenevano ancora per mano. Quello che li legava era più forte della vecchiaia, della memoria, della demenza senile. Quando lui è venuto a mancare, lei l'ha seguito sei mesi dopo. Insieme. Sempre. Per sempre. 

Quid pro quo

Dovrei imparare a ricordare parola per parola le risposte di merda che mi vengono date nel momento del bisogno e restituirle al momento opportuno senza farmi intenerire dal mio solito buonismo. 

lunedì 26 marzo 2012

"These are the seasons of emotion and like the winds they rise and fall" Led Zeppelin

... è iniziato tutto sabato pomeriggio, quando il mio scarso olfatto ha percepito il profumo dell'erba appena tagliata. Come musica di sottofondo: il rumore dei vari tagliaerba. Ho respirato a pieni polmoni quell'aroma così intimamente connesso alla mia infanzia, alla mia casa d'origine, ai miei genitori. E poi per me è cominciata la primavera. In realtà è già da qualche settimana che pensieri neonati come piccoli boccioli verdi tentano di palesarsi al sole. Piccoli cenni di vita nuova, sporadici, prepotenti. La creatività in attesa di essere plasmata. Un tale mood può solo attirare eventi e sensazioni positive e quello trascorso è stato un magnifico finesettimana: dolce far nulla sul divano, visione di qualche bel film, giubbotto leggero, spesa in compagnia, caldi abbracci, graditi complimenti (uno sopra tutti gli altri), adrenalina a mille del primo giro in moto da passeggera, birra sul fiume, clima estivo in gelateria. Ora ho ancora tutto con me, qui, registrato nella mente, fotogramma per fotogramma. La felicità è così rara e preziosa che vorrei trattenere queste belle sensazioni più a lungo possibile. Quindi oggi tengo il mondo un po' distante, voglio crogiolarmi ancora nel ricordo di questo week-end meraviglioso.

lunedì 19 marzo 2012

Interiorizzare = deformare?

Tanti nomi e tante faccine. A volte si ripetono, in una sorta di ciclo rotatorio precostituito. Altre volte la rotazione si interrompe inserendo nuovi elementi. Sono penose sorprese che si depositano come macigni all'ingresso dello stomaco. L'andamento dei miei umori si adagia, si inchina, spesso si inginocchia di fronte a ciò che l'occhio vuol lasciar filtrare. Il passaggio dall'occhio alla mente è una sorta di casa degli specchi dove nomi e faccine vengono deformate, masticate e trasformate in paure. E' da lì che, appesantite da un'inspiegabile importanza, avvolte in bozzoli di dubbi trasparenti, scivolano sul plesso solare, comprimendolo. 

martedì 13 marzo 2012

Citazioni, parole e figure di m***a

‎"Nel rapporto con gli altri, chiediti sempre "se vale la pena". Se vale la pena aspettarli, comprenderli, capire i loro silenzi. Giustificare i loro comportamenti, i loro allontanamenti. Chiediti fino a che punto sei disposto ad accettare tutto ciò. E non c'entra il bene che vuoi loro. È che tutto ha limite." (G. P. De Felice). Non so chi sia G.P. De Felice ma la frase, seppur banale, mi piace. 
Non bisogna mai barattare se stessi per gli altri "se non ne vale la pena" (che poi "pena" è già un termine brutto di per sè).


Altra cosa interessante letta oggi: "Ci vorrebbe più delicatezza nei confronti di quello che è importante per gli altri. Invece la gente di solito misura tutto sul proprio metro: quello che non fa male a me non fa male a nessuno. Quello che non è importante per me non è importante per nessuno. Ci vorrebbe più tenerezza, più cura, per ciò che non è nostro." (Millimetrica, "Utopie")


Al di là di queste belle frasi, io oggi volevo rallegrarvi (e rallegrarmi) raccontando una mega figura di merda andata in scena settimana scorsa di cui mi pregio di essere l'attrice protagonista. Per il business presso il quale lavoro, è un periodo molto impegnativo, forse il peggiore di tutto l'anno. Spesso mi capita di vedere i "piccoli" (= giovani) colleghi in difficoltà: per molti si tratta della prima occupazione e ogni tanto nei loro occhi leggo stanchezza e scoramento. Mercoledì scorso in ufficio c'erano tre ragazze del mio gruppo: mi hanno fatto tenerezza perché per ore non hanno staccato per un attimo gli occhi dal pc. Mi sembravano tanto abbacchiate e ho pensato di far loro un regalino. A me piace tanto Brad Pitt quindi ho cercato una foto su Google (per fortuna una foto sobria, senza nudità), l'ho copiata in una mail, ho scritto come oggetto "Per allietare il vostro pomeriggio", ho selezionato gli indirizzi dalla posta aziendale e taaacc, mail inviata. Ma qualche minuto dopo mi è sorto un dubbio. Sono quindi andata nella cartella delle mail "sent" e ho riaperto il messaggio e... mi si è gelato il sangue... uno degli indirizzi era sbagliato... stesso cognome MA nome diverso. "A chi ca**o l'ho mandata?" La mia mano e il mouse si sono subito scaraventati in una folle ricerca nella rubrica aziendale per capire chi era il tizio a cui l'avevo mandato l'Errore... più che altro mi interessava il suo livello: più alto il livello, più grande la figura di merda. Beh, posso io sbagliare in piccolo? No, ovviamente. Se devo sbagliare, io sbaglio in GRANDE. PARTNER. Sì, c'era scritto proprio PARTNER, un SOCIO della società. Quando si è aperta la finestrella con la job description, ho avuto un mancamento. "E ora che faccio?" In un batter d'occhio sono rientrata nelle vesti dell'impiegata rigida e professionale e gli ho scritto "Mi scusi per l'imperdonabile errore, sono mortificata." e ho inviato. Minuti di agonia. "Chissà chi c'è dall'altra parte..." Finalmente mi arriva un'e-mail. E' lui. Titubanza nel cliccare. Ebbene, credo di aver trovato il socio più simpatico della società. Mi ha risposto  "Capisco i suoi gusti, sebbene per ovvi motivi non possa condividerli. Non si mortifichi, mi ha consentito d'interrompere con un sorriso il pomeriggio lavorativo. Saluti." 
Sospiro di sollievo e gran sorriso. Il mio, questa volta.

sabato 10 marzo 2012

Somebody That I Used To Know

Ogni singola frase di questa canzone è uno spicchio della mia vita, uno stream of consciousness infinito e mi ha fatto risentire i milioni di sassolini che sono rimasti nelle mie scarpe e che non sono riuscita (e non so se riuscirò mai) a togliermi.


Now and then I think of when we were together 
Like when you said you felt so happy you could die 
Told myself that you were right for me 

But felt so lonely in your company  (ahhhh, che brutta sensazione...)
But that was love and it's an ache I still remember (eccome se me lo ricordo!)

You can get addicted to a certain kind of sadness (e ti abitui... tristemente ti abitui)
Like resignation to the end (e mi avevi anche portato a pensare che fosse meglio morire)
Always the end 
So when we found that we could not make sense 
Well you said that we would still be friends 

But I'll admit that I was glad that it was over (la quiete prima della tempesta)

But you didn't have to cut me off Make out like it never happened (il mio stare male sembrava non tangerti)
And that we were nothing 
And I don't even need your love 
But you treat me like a stranger 

And that feels so rough ("rough" è un eufemismo)
You didn't have to stoop so low 
Have your friends collect your records 
And then change your number 
I guess that I don't need that though 
Now you're just somebody that I used to know


Now and then I think of all the times you screwed me over (.....)
But had me believing it was always something that I'd done (sei riuscito anche a farmi credere di essere sbagliata quando il problema eri TU)
And I don't wanna live that way 

Reading into every word you say (e io codificavo ogni singola cosa, sperando di intervenire)
You said that you could let it go 
And I wouldn't catch you hung up on somebody that you used to know...


But you didn't have to cut me off 
Make out like it never happened 
And that we were nothing 
And I don't even need your love 
But you treat me like a stranger 
And that feels so rough 
You didn't have to stoop so low 
Have your friends collect your records 
And then change your number 
I guess that I don't need that though 
Now you're just somebody that I used to know

I used to know 
That I used to know

Somebody...



E' passato qualche anno ma non è passata la rabbia. Il giorno che riuscirò a perdonarti, sarò finalmente serena.

Una perla

Questa è una delle cose più belle che abbia sentito in vita mia.

giovedì 8 marzo 2012

... il sole

Premessa: oggi è la festa della donna e ne sto vedendo di ogni su Facebook, tanto da rimanere così O_O. Tra l'altro, spulciando nelle varie bacheche, mi sono imbattuta in parole che mi hanno fatto incazzare. Colpa mia, la prossima volta me ne starò buona buona e rimarrò nel mio orticello senza varcare troppi confini. Tralascio le mie lunghe considerazioni su questa ricorrenza perché davvero, oggi ne sono già satura. L'unica cosa che mi sento di scrivere è che questo giorno per me è una commemorazione e non è festa. Come tante altre non credo che l'emancipazione o presunta tale consista nell'andare con un gruppo di caprone (o se preferite, oche) a vedere un pirla gonfiato e unto che si esibisce in uno spogliarello!


Ciò che volevo scrivere oggi non c'entra nulla con l'emancipazione ma riguarda solo me. La frase è banale ma ha un significato per i miei percorsi mentali.


Per qualcuno si è il sole, per altri si è solo un raggio. 


Ecco, io vorrei essere il sole.

mercoledì 7 marzo 2012

Si rispolvera il metodo Gandhi

“Per una scodella d’acqua,
rendi un pasto abbondante;
per un saluto gentile,
prostrati a terra con zelo;
per un semplice soldo,
ripaga con oro;
se ti salvano la vita,
non risparmiare la tua.

Così parole e azione del saggio riverisci;
per ogni piccolo servizio,
dà un compenso dieci volte maggiore:

Chi è davvero nobile,
conosce tutti come uno solo
e rende con gioia bene per male”.

(M.K.Gandhi, L’Arte di Vivere, p.90)

lunedì 5 marzo 2012


"La paura è un'amica pericolosa: devi imparare a controllarla, ad ascoltare quello che ti dice. Se ci riesci ti aiuterà a fare bene il tuo dovere. Se lasci che sia lei a dominarti, ti porterà alla fossa." (L.Troisi)




Da qualche settimana assumo iperico e miele al mattino, ultimamente ho integrato con bustine di magnesio e potassio durante la giornata. La sera prima di andare a dormire prendo una pastiglietta di melatonina. Niente da fare, al mattino sono spesso isterica. Isterica come se avessi litigato tutta la notte con qualcuno. Con chi? Con la me stessa più profonda, probabilmente. La notte, lontana dalle luci e dal rumore della quotidianità, lontana dalla realtà e dalla logica, inconsciamente, mi confronto con me stessa, operando una sorta di deframmentazione per mettere un po' di ordine in questa testa. Evidentemente, durante questa operazione, qualcosa va in conflitto e al mattino mi sveglio nevrastenica. Per fortuna vivo da sola e non posso prendermela con nessuno che non sia la sottoscritta. Chissà perchè non riesco ad andare d'accordo con me stessa, mah! Sono così simpatica!!!!!

giovedì 23 febbraio 2012

"Happiness only real when shared"

Goreck di Lamb

If I should die this very moment

I wouldn't fear
for I've never known completeness
like being here
wrapped in the warmth of you
loving every breath of you
still my heart this moment
oh it might burst
could we stay right here
till the end of time until the earth stops turning
wanna love you until the seas run dry
I've found the one I've waited for
all this time I've loved you
and never known your face
all this time I've missed you
and searched this human race
here is true peace
here my heart knows calm
safe in your soul
bathed in your sighs
wanna stay right here
till the end of time
till the earth stops turning
gonna love you until the seas run dry
I've found the one I've waited for
the one I've waited for
all I've known
all I've done
all I've felt was leading to this
all I've known
all I've done
all I've felt was leading to this
wanna stay right here
till the end of time till the earth stops turning
gonna love you till the seas run dry
I've found the one I've waited for
the one I've waited for
the one I've waited for
wanna stay right here
till the end of time 'till the earth stops turning
gonna love you till the seas run dry
I've found the one I've waited for
the one I've waited for
the one I've waited for

.... luce, calore, dolcezza, sensualità, amore. 

mercoledì 22 febbraio 2012

Due ore: poche ma buone.

Stanotte sono tornata tardissimo ma non ho resistito a dare un'occhiata a cio' che avevo preso in libreria, ossia:


- un quaderno dalla copertina rigida della Moleskine ma in edizione speciale "Piccolo Principe" (io adoro qualsiasi cosa riguardi il Piccolo Principe: agende, calendari, libri in tutti i formati e in tutte le lingue, anche quelle che non conosco) [Potevo essere così irrensponsabile da abbandonarlo lì? Con il rischio che finisse nelle mani sbagliate??? Eh, no!!]


- Forte è la Donna di Clarissa Pinkola Estés (l'autrice di Donne che corrono con i lupi ^__^), libro di cui ignoravo l'esistenza ma che mi sembrava un'eresia non prendere.


e... TATAAAANNN!!! 


- Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere di John Gray: ebbene sì, io non ce l'avevo. Non potevo tergiversare ancora a lungo, specie con tutti quei pensieri a forma di punto di domanda che migrano da una parte all'altra della mia testa (strana cosa questa, fino ad un certo punto della vita mi era tutto chiaro poi ad un tratto non ho compreso più nulla e continuo a non comprendere).


Per quanto concerne il quaderno, diventerà il libro dei buoni propositi (sì, sono un po' fissata con questi buoni propositi: magari scrivendoli ovunque, sarò più incentivata a metterli in pratica. MAGARI.). Il libro dell'Estés l'ho solo sfogliato, mentre quello di Gray mi ha un po' preso e ho inziato a leggiucchiare qua e là. Per quel poco che ho visto, posso dire che ci sono grandi illuminazioni per i miei punti di domanda. Ma devo aspettare perchè prima volevo finire il libro che ho in corso (La Fata Carabina di Pennac - è il primo libro che leggo di Pennac e sono ancora in fase di sintonizzazione).


Beh, una pagina ha tirato l'altra così come le sigarette, guardo l'ora e... LE QUATTRO E VENTI (per la cronaca, io solitamente mi alzo alle 6.30....)!!! :-O Vabbè, son corsa a letto senza passare dal via (= non mi sono neanche struccata). Superato lo sgomento della scoperta della tarda ora, mi sono addormentata distesa e rilassata (questo anche grazie e soprattutto alla prima parte della serata <3) Le nubi nere di inizio giornata a quel punto si erano dissolte e quelle due ore di sonno sono state più utili di un'intera nottata di sonno agitato. 


Oggi sono rincoglionita, mi muovo a rallenty e ho un sorriso ebete stampato in faccia. Non è l'ideale ma è sempre meglio dell'ansia.

martedì 21 febbraio 2012

La soluzione è sempre e solo una.

Il sistema è sovraccarico

... oggi sono verde. E un pochino blu. Ieri sera ho chiacchierato a lungo con mia sorella dei suoi disagi e stamane al risveglio, l'aria intorno a me sapeva ancora di tristezza. E poi: il treno in ritardo. L'sms della mia migliore amica che mi chiede di rimandare l'uscita di stasera.  La metro in ritardo. Sono arrivata in ufficio in ritardo. Qui il pc è lento, va a scatti, non carica i file, si impalla. La mia già labile motivazione brancola e fatica a trovare la strada maestra. Le persone sono tinte di grigio, poco empatiche, musone. Insomma, oggi sono fatta di tante piccole cose fastidiose che si sommano e mi rendono nervosa (eufemismo). Niente di trascendentale ma sufficiente a minare il mio microcosmo che è sempre alla ricerca spasmodica di un angolo di tranquillità.  Lo so, oggi sono pesante. Tento in ogni modo di uscire da questa pesantezza ma l'àncora è ben radicata.

lunedì 20 febbraio 2012

martedì 14 febbraio 2012

Red Roses

Per quanto se ne dica (consumismo, festa commerciale, ipocrisia, ecc. ecc.), io non denigrerò mai il giorno di San Valentino. Non l'ho mai inneggiato quando ero impegnata ma non l'ho neanche mai disprezzato quando ero single. Mi piace pensare che ci sia un giorno dedicato ai cuoricini, anche se sono convinta che, per chi si vuole bene, per chi è innamorato, per chi prova un sentimento, San Valentino sia tutti i giorni. Per quanto mi riguarda, sono sempre stata fortunata, pur non pretendendo festeggiamenti e regali (forse perché adoro le sorprese e l'imprevedibilità), i miei ex-fidanzati sono sempre stati molto romantici. Il pensiero che apprezzo sopra ogni cosa è la rosa rossa. In passato ho avuto molto più di quanto mi sarei aspettata (ma non preoccupatevi, sono andata in pari...), anzi oserei dire che forse ho avuto anche troppo dato che ho lasciato uno di questi miei ex-fidanzati proprio il giorno prima di San Valentino. E questa è una delle cose che non riesco a perdonarmi. Spero che lui, ovunque sia, l'abbia fatto. Se fosse ancora qui, lo ringrazierei per tutte le rose rosse che mi ha donato.


<< Juliet, when we made love, you used to cry. You said, “I love you like the stars above, I’ll love you ’TIL I DIE”.>>



sabato 11 febbraio 2012

Pulizie a zona o a tema?

Il sabato per me è il giorno delle Pulizie con la P maiuscola. Dal lunedì la mia piccola casa inizia un lento ma costante deterioramento che raggiunge il suo apice il venerdì e ne sono consapevole quando, dopo il lavoro, apro la porta di casa e il primo pensiero è quella di richiuderla ed emigrare altrove. Durante la settimana non riesco a combinare molto, un po' per mancanza di tempo, un po' per mancanza di voglia. Quindi il sabato, armata di stracci, scopa, spazzolone, scopa elettrica, inizia la lotta. La casa piccola ha lo svantaggio di essere piccola (!) quindi mobili, oggetti e quant'altro sono stipati e disseminati ovunque. La prima strategia di battaglia è dunque spostare e mettere in ordine. Conclusa questa operazione, sarei già stanca, ma non demordo. A questo punto nasce il dilemma: pulizie a zona o a tema? Chiamo "pulizia a zona" la pulizia che riguarda una stanza alla volta cioè fare la polvere, passare i ripiani e i pavimenti in camera da letto poi ripetere tutta l'operazione in bagno e poi in cucina. Chiamo "pulizia a tema" la pulizia che riguarda fare la polvere in tutta la casa, scopare e lavare tutti i pavimenti. Entrambe le pulizie hanno vantaggi e svantaggi: la pulizia a zona ha il vantaggio di vedere pulito e in ordine il locale intero, posso chiudere il micio fuori dalla porta e lavorare indisturbata (sì, perché io e lui, il sabato, siamo una squadra coordinatissimI: io pulisco e lui sporca dove ho pulito in tempo reale). La pulizia a tema ha il grande vantaggio di essere più veloce ma lo svantaggio che, in caso di interruzione, rimanga tutto a metà. Oggi ha vinto la pulizia a tema, ho litigato un po' con il micio ma se ne farà una ragione. La ragione di questo post inutile invece è che volevo scrivere qualcosa ma non mi veniva in mente nient'altro. E poi mi diverte pensare di avere delle strategie di pulizia e di aver dato loro un nome. Ad ognuno le sue patologie. :-)

giovedì 9 febbraio 2012

Come tramutare la PMS in un momento magico

Da uno dei miei libri preferiti, una delle mie bibbie:




DONNE CHE CORRONO COI LUPI 
di Clarissa Pinkola Estes.

martedì 7 febbraio 2012

A. vs Attività fisica (1° parte)

... e quindi oggi trattiamo di sport (?). Io e lo sport siamo due attività parallele: da anni ormai, non abbiamo alcun punto in comune, cioè non ci incontriamo più. Per anni (dai miei 7 ai 20) ho seguito un corso di danza classica, poi mi sono data al karate (dai 22 ai 29). E poi il nulla, o quasi. Nel 2008 mi ero iscritta ad un corso di "Aqua Power" (un'evoluzione (?) dell'Aqua Gym) ma: 


a) erano più le volte che saltavo che quelle che frequentavo (colpa dell'orario di uscita dall'ufficio)
b) le poche volte che sono riuscita a frequentare, ho dovuto far fronte alla domanda inquisitoria dell'istruttrice: "Ma sei nuova?" (e questo ogni santa volta. E io, ogni santa volta, mi sentivo di dover spiegare il motivo delle mie assenze... frustrante...)
c) quelle poche volte che sono riuscita a frequentare, non sono stata in grado di star dietro alla lezione (di certo lo sguardo da prime della classe delle sciure che si muovevano sicure come sirenette, non mi era di aiuto).


Quindi a fine stagione ho deciso di non iscrivermi più ad Aqua Umiliazione.


Gli esperimenti di jogging effettuati la scorsa primavera (due per la precisione) sono naufragati: dopo dieci minuti di corsa (si fa per dire, il termine "corsa" sostituisce "movimenti scoordinati e convulsi di gambe e braccia abbinati ad espressioni facciali tipo "Urlo" di Munch") avevo la lingua a terra e vari dolori a diversi organi di cui ho sempre ignorato l'esistenza (i suddetti organi invece non hanno mai ignorato la mia, sentendosi perennemente ospiti maltrattati). Quindi la stagione del jogging è andata prematuramente a farsi benedire (RIP).


Riparto quindi da zero: zero tonicità, zero allenamento, zero voglia. Ma qualcosa dovrò pur fare, non posso rammollirmi così, non posso avere sensi di colpa anche nei confronti del mio involucro... Quindi intraprenderò due azioni: 


1) Tornare in piscina per esorcizzare le umiliazioni ma con la formula "nuoto libero". Vantaggi: vado quando posso, faccio quel che posso. L'idea è quella di rilassarmi andando avanti e indietro con la tavoletta, dicono che è una panacea per le tensioni e l'ansia e anche per le gambe e i glutei. Svantaggi: sono freddolosa e questi sono i giorni più freddi dell'anno. Vedremo quando riuscirò a "rompere il ghiaccio".


2) Praticare i 5 Tibetani (Joga): settimana scorsa sono uscita con la mia amata cugina la quale sta attraversando un periodo spirituale ed è in stretto contatto con le discipline suddette. Mi ha spiegato quindi cosa sono i 5 tibetani (no, non sono 5 uomini affascinanti vestiti di arancio): consistono in una serie di 5 esercizi che, oltre ad avere un vantaggio sul fisico, hanno la proprietà di liberare l'energia e di aprire i chakra. Incuriosita, ho cercato qualche video su You Tube (all'inizio ho riso perché il tipo in braghette bianche che se la tira eseguendo gli esercizi non è di certo il massimo) e settimana scorsa mi sono cimentata 4 giorni su 7 (anche se, in realtà andrebbero praticati tutti i giorni). Stasera riprendo. Speriamo. 


Vinceranno i buoni propositi o la pigrizia? Lo scopriremo solo vivendo!

Su con la vita, DAI CAZZO!!!

Ieri, mentre brancolavo nelle sabbie mobili del mio lagnarmi, ho avuto la conferma di avere un lettore (un mio amico, lo stesso che ha scritto  "accusare gli altri di mancanze/errori/difetti proprii è un grande classico che non muore mai")* e questo fatto mi ha immediatamente risvegliato dal torpore della modalità "giornata nera" (un po' come quando ci si sveglia agitati e con la tachicardia da un brutto sogno, per scriverla in emoticon, così: o_O). Mi sono resa conto di essere stata un "tantino" (eufemismo) pesante (colpa della dinamica del presentimento che sfocia spesso in "giornata nera senza possibilità di rimedio". Mi sento quindi di affermare che l'iter completo della mia chiaroveggenza sia il seguente: Presentimento -> Input -> Coincidenza -> Sangue Marcio -> Giornata di Merda).


Non voglio che questo blog diventi (solo) un muro del pianto, devo correrre ai ripari, presto!


*Pare che io faccia parte della categoria degli accusati, non degli accusatori. Meno male!

lunedì 6 febbraio 2012

Perchè "buona" deve essere sinonimo di "cogliona"?

Non interferisco. 
Non insisto. 
Evito di infastidire o ferire se so che qualcosa infastidisce o ferisce. 
Tento sempre di capire e giustificare, di trovare il lato buono dietro l'azione negativa. 
Rispetto le idee, i tempi, le situazioni, le risposte altrui. 
Rispetto gli altri. 


Non mi approfitto MAI delle altrui paure per minacciare.


Ma allora perché non provate una cazzo di volta a mettervi nei miei panni ed essere o almeno tentare di essere un po' indulgenti nei miei confronti come io lo sono nei confronti degli altri?




P.S. Un mio amico ha scritto su Twitter:


"accusare gli altri di mancanze/errori/difetti proprii è un grande classico che non muore mai"


Farò parte di questa categoria?

venerdì 3 febbraio 2012

La dinamica dei miei presentimenti

Funziona così: nella mia mente, senza una ragione apparente, si delinea un presentimento. Spesso, poco dopo, il presentimento viene alimentato da un input. Se l'input viene seguito da una coincidenza, ho quasi la certezza matematica che il presentimento abbia un fondamento. Purtroppo poi non ho quasi mai modo di verificare le basi del mio dubbio e chiedere direttamente è un errore perché a quel punto ricevo risposte (forse) bugiarde alle quali non posso obiettare. Quindi la morale è la seguente: dare ascolto alle voci interiori e farne tesoro per non farsi prendere per il culo e prendere distacco e misure cautelative per non soffrirne. Spesso ci illudiamo di poter controllare tutto e che questo controllo ci esenti dallo stare male. La verità è che, non solo non possiamo controllare nulla, ma niente può preservarci da eventuali sofferenze. L'unica cosa da fare è essere sempre vigili e lucidi e sgombrare la mente da questi pensieri spazzatura. Tanto quello che deve accadere, accade comunque.

mercoledì 1 febbraio 2012

Dovremmo imparare dalle piante

"Guardate sempre la luce del sole e non vedrete mai l'ombra. Questo è quello che fanno i girasoli." 


Helen Keller 


... e lei era sordo-cieca.



martedì 31 gennaio 2012

‎"Non puoi volere una zebra e non accettare le sue strisce" (A. De Carlo)

... spesso sono proprio le caratteristiche che ci attirano in una persona a darci poi fastidio. E' una forma di masochismo, forse. Siamo attratti dalle persone libere e indipendenti e poi cerchiamo di confinarle. Siamo attratti dalle persone chiuse e riservate e poi ci lamentiamo dei loro silenzi. O forse è la sfida ad attirarci, il pensiero di riuscire a "domare" qualcun'altro nel tentativo di domare e mettere a tacere le nostre mancanze. Siamo egocentrici e proiettiamo il nostro essere, i nostri bisogni, le nostre paure sugli altri, illudendoci che possano essere la soluzione. E con una sorta di indolenza li accusiamo di non essere quello che noi vorremmo, scordandoci che l'amore vero è quello incondizionato. 


Io non sono sicura di riuscire ad amare incondizionatamente ma mi sto allenando ad accettare le strisce della zebra. Spero di essere sulla strada giusta.

mercoledì 25 gennaio 2012

Perchè lei è lei

Perchè con lei non è importante la destinazione, il locale o il giorno in cui ci si vede. Con lei ci si può vedere anche un lunedì sera di gennaio e andare in un pub che non si conosce e ne uscirà comunque sempre una splendida serata. Come di consueto, io ho ordinato la mia birra. Lei questa volta no, lei ha preso un the caldo. Come sempre abbiamo sfidato il freddo e siamo uscite a fumare, io mi sono accesa la mia sigaretta e lei questa volta no. Perchè?


Perchè lei, la mia migliore amica, aspetta un bambino! :-D


Come siamo diventate grandi... la mia mente vola a ritroso e ripercorre la storia della nostra amicizia, una storia che ha punti luminosi e oscuri.


Mi sovviene quella volta che eravamo andate in montagna a "smontare" la casa che avevo affittato con il mio ex-fidanzato, quella notte che, sedute sul balcone, fumando mille sigarette, avevamo bruciato incensi ascoltando i Cure e avevamo pianto per la fine delle nostre relazioni. E Il giorno dopo, ubriache di birre, avevamo pulito la casa da cima a fondo.


Mi sovviene quel terribile luglio in cui è venuto a mancare il mio ex-fidanzato. Quel giorno lei aveva preso ferie e non mi aveva lasciato un attimo.


Mi sovvengono le vacanze insieme, i numerosi week-end in montagna di risate e infinite chiacchierate.


Mi sovviene quella sera in cui mi avevano consegnato le chiavi della mia casa attuale, dopo che la mia convivenza era naufragata miseramente. Non c'era nulla, neanche l'elettricità. E noi abbiamo illuminato con delle candele, sedute sul pavimento appoggiate al termosifone, fumando le solite mille sigarette... e lei batteva la mano sul pavimento e diceva "Questa casa è TUA!!!".


Mi sovvengono le sue visite quando tentavo di sistemare casa mia stuccando, scartavetrando e imbiancando. Lei arrivava in tuta da ginnastica e prendeva in mano la situazione dandomi una grossa mano.


Mi sovviene il suo matrimonio... desiderava un'invitata con cappello e guanti e l'ha avuta.


Mi sovviene quando mi ha detto che era incinta... siamo uscite a cena e lei ha modificato il foglietto dove era scritto "per 2" in "per 2/3". 


E io mi sono commossa, perché lei è lei.

domenica 15 gennaio 2012

Odio sapere cosa sono i Lapsus Linguae.

Odio avere quelle poche nozioni di psicologia che mi portano a fare caso alle parole e ai gesti degli altri e a tentare di codificare e trovare significati...

sabato 14 gennaio 2012

Grazie Baricco

"Pensava (...) Lo faceva nella luce di una felicità strana, che non aveva mai provato, e che pure le parve, aveva portato con sé per anni, aspettandola. Le sembrò impossibile essere riuscita a fare altro, in tutto quel tempo, che custodirla e nasconderla. Di cosa siamo capaci, pensò. Crescere, amare, fare figli, invecchiare - e tutto questo mentre anche siamo altrove, nel tempo lungo di una risposta non arrivata, o di un gesto non finito. Quanti sentieri, e a che passo differente li risaliamo, in quello che sembra un unico viaggio."
"Non siamo personaggi, siamo storie (...)Ci fermiamo all'idea di essere un personaggio impegnato in chissà quale avventura, anche semplicissima, ma quel che dovremmo capire è che noi siamo tutta la storia, non solo quel personaggio. Siamo il bosco dove cammina, il cattivo che lo frega, il colore delle cose, i rumori. Riesce a capire?"


... sì, io riesco a capire. Siamo fatti di momenti. Di aspettative che a volte durano una vita. Quante cose abbiamo lasciato in sospeso? Quante persone ci hanno lasciato sospesi nei loro momenti? E noi nel frattempo abbiamo costruito altri scenari, intrapreso altri percorsi, ascoltato altra musica, visti altri colori. Ma una parte di noi è rimasta là, in sospeso. E basta una parola, un suono, un gesto, un profumo, per tornare esattamente là. E i parametri dello spazio e del tempo vengono immediatamente annullati, come se in quel frattempo non ci fosse stato nulla. Quante parti di noi sono seminate in giro? Quante sono destinate a mettere le radici? Non ci è dato a sapere.

Look at the stars, look how they shine for you and everything you do

Look at the stars 
look how they shine for you 
and everything you do 
yeah they were all yellow 
I came along 
I wrote a song for you 
and all the things you do 
and it was called yellow 
So then I took my turn 
oh wh at a thing to have done 
and it was all yellow 

your skin 
oh yeah your skin and bones 
turn into something beautiful 
and you know 
you know I love you so 
you know I love you so 

I swam across 
I jumped across for you 
oh what a thing to do 
'cos you were all yellow 
I drew a line 
I drew a line for you 
oh what a thing to do 
and it was all yellow 

and your skin 
oh yeah your skin and bones 
turn into something beautiful 
and you know 
for you I bleed myself dry 
for you I bleed myself dry 


it's true 
look how they shine for you 
look how they shine for you 
look how they shine for 
look how they shine for you 
look how they shine for you 
look how they shine 

look at the stars 
look how they shine for you 
and all the things that you do



(Non mi piacciono molto i Coldplay ma la dolcezza degli acuti e il testo di questa canzone mi fanno commuovere e piangere. Chissà quale tasto remoto dell'inconscio riescono ad attivare. Senza la musica, morirei)

lunedì 2 gennaio 2012

Dimostrare affetto non è un difetto

... e io non mi sentirò più sbagliata ad essere quello che sono e ad agire come mi sento. Io non posso essere nemica della persona che dovrei amare più a questo mondo e cioè me stessa.