sabato 14 gennaio 2012

Grazie Baricco

"Pensava (...) Lo faceva nella luce di una felicità strana, che non aveva mai provato, e che pure le parve, aveva portato con sé per anni, aspettandola. Le sembrò impossibile essere riuscita a fare altro, in tutto quel tempo, che custodirla e nasconderla. Di cosa siamo capaci, pensò. Crescere, amare, fare figli, invecchiare - e tutto questo mentre anche siamo altrove, nel tempo lungo di una risposta non arrivata, o di un gesto non finito. Quanti sentieri, e a che passo differente li risaliamo, in quello che sembra un unico viaggio."
"Non siamo personaggi, siamo storie (...)Ci fermiamo all'idea di essere un personaggio impegnato in chissà quale avventura, anche semplicissima, ma quel che dovremmo capire è che noi siamo tutta la storia, non solo quel personaggio. Siamo il bosco dove cammina, il cattivo che lo frega, il colore delle cose, i rumori. Riesce a capire?"


... sì, io riesco a capire. Siamo fatti di momenti. Di aspettative che a volte durano una vita. Quante cose abbiamo lasciato in sospeso? Quante persone ci hanno lasciato sospesi nei loro momenti? E noi nel frattempo abbiamo costruito altri scenari, intrapreso altri percorsi, ascoltato altra musica, visti altri colori. Ma una parte di noi è rimasta là, in sospeso. E basta una parola, un suono, un gesto, un profumo, per tornare esattamente là. E i parametri dello spazio e del tempo vengono immediatamente annullati, come se in quel frattempo non ci fosse stato nulla. Quante parti di noi sono seminate in giro? Quante sono destinate a mettere le radici? Non ci è dato a sapere.

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