lunedì 1 luglio 2013

Giusto così

... è giusto così e io devo accettare la realtà. Le persone non hanno né tempo né voglia di indagare, di ascoltare, figuriamoci di capire stati che non sono retaggio del loro immaginario. E io ormai inerme, osservo da un punto non ben definito dello spazio e del tempo navi che salpano per luoghi lontani senza aver la forza di sventolare fazzoletti o richiamare le imbarcazioni in porto. Forse perché il porto è ormai in disuso, non è più quel luogo sicuro dove attraccare. La guardiana vive in un faro spento che non è più di utilità a nessuno. Non sento più neanche il bisogno di scusarmi e giustificarmi: guardo, osservo e prendo atto. I piedi cementati nel terreno non mi permettono di andare avanti e neanche indietro mentre il mondo gira veloce e io resto sempre allo stesso punto. I miei periodi di eremitaggio non sono mai durati così a lungo. Di solito, improvvisamente, si faceva largo una nuova consapevolezza che mi prendeva per mano e delicatamente mi rimetteva in carreggiata donandomi uno zainetto colmo di energie rinnovate e rinnovabili. Stavolta no, non so che giro stia facendo la consapevolezza ma sta tardando a tornare. E io non riesco a staccare i piedi dal terreno senza di lei. Bloccata, in sospeso, lontana da me e dagli altri.